Anodica: la parola al team
05 ott 2020
Chiara, Carmine e Paolo sono tre professionisti del team Anodica attivi in differenti aree aziendali. Scopriamo in questa intervista il loro ruolo e l’esperienza in Anodica.
Scopriamo in questa intervista il ruolo di Chiara, Carmine e Paolo, tre professionisti del team Anodica
Chiara, Carmine e Paolo sono tre professionisti del team Anodica attivi in differenti aree aziendali. Scopriamo in questa intervista il loro ruolo e l’esperienza in Anodica. Iniziamo da Chiara e Carmine, da poco entrati nel team.
Chiara Lucchetta e Carmine Baldassarri sono due nuove figure del team Anodica. Chiara, che si occupa di Customer Care & Marketing e Carmine, parte del team di progettazione, condividono non solo il giorno d’ingresso in azienda in totale lockdown, il 17 marzo 2020, ma anche l’intraprendenza e la voglia di crescere e mettere le proprie competenze in campo. Li abbiamo intervistati, rivolgendo loro le stesse domande. Ecco le loro risposte:
- Quali esperienze lavorative hai avuto, prima di entrare a far parte del team Anodica? Per quali settori hai lavorato?
Chiara: “La mia prima esperienza lavorativa è stata in un’azienda del settore dell’arredamento che mi ha fatta entrare nel mondo del back office commerciale estero. Successivamente ho lavorato come customer service in un’azienda del settore metalmeccanico, a disposizione di distributori e filiali di tutto il mondo per ogni necessità.”
Carmine: “Ho iniziato in un’azienda che si basava sul “food and beverage packaging” come progettista sviluppo prodotto, un’esperienza che mi ha formato parecchio. Dopodiché, per motivi di crescita ed ambizioni, mi sono spostato sul settore “automotive”. Non è andata però come speravo, ho trovato delle difficoltà tali da arrivare a mettere persino me stesso in discussione.”
- Perché hai scelto Anodica?
Chiara: “Ho scelto Anodica perché mi ha dato fin da subito l’idea di un’azienda giovanile e sicura, che ha a cuore i suoi dipendenti. Perciò ho capito che mi avrebbe dato molte possibilità di crescita professionale e personale.”
Carmine: “Ero in cerca di una nuova esperienza lavorativa che mi desse la possibilità di ritornare ad usare quelle competenze che avevo maturato in passato e che mi facesse sentire parte di un team solido e collaborativo. Anodica si è rivelata tale e per questo l’ho scelta. Mi auguro che ciò permanga anche in futuro.”
- Come hai vissuto il tuo primo giorno in Anodica, in un contesto insolito e del tutto inaspettato?
Chiara: “Non è stato sicuramente facile, né per me né per la persona che mi formava, ma abbiamo affrontato tutto con gran serenità. Per questo devo ringraziare tutto il Team di Anodica che mi è stato vicino e mi ha supportata sin dalle prime ore lavorative.”
Carmine: “Aver cominciato il primo giorno di lavoro da casa, anziché in ufficio, è stato sicuramente un fatto insolito, ma non per questo più difficile da affrontare. Ovviamente all’ansia di un nuovo inizio in ambito professionale si è aggiunta quella dello Smart working. Questa preoccupazione è però andata diminuendo una volta iniziate le videochiamate, grazie al buon clima che ho potuto assaporare fin da subito.”
- Com’è stato il ritorno alla normalità?
Chiara: “Poter finalmente andare in azienda mi ha permesso di sentirmi veramente parte di questa nuova realtà e di capire meglio le dinamiche tra gli uffici e i vari processi produttivi. Il fatto che in futuro continueremo ad alternare il lavoro standard in ufficio con lo smart working non mi preoccupa, l’azienda si è attrezzata in modo che non ci siano difficoltà in tal senso.”
Carmine: “Il ritorno alla normalità mi è sembrato quasi un nuovo inizio. Il fatto di alternare giornate in ufficio e Smart working è un aspetto su cui ho sempre concordato in pieno con l’azienda e ritengo sia una soluzione ottimale da continuare a seguire, almeno fin quando la situazione non migliorerà notevolmente.”
- Come hai affrontato il primo giorno in ufficio?
Chiara: “Il primo giorno in ufficio è stato molto intenso, ma potermi finalmente confrontare con i colleghi e conoscerli di persona è stata una boccata d’ossigeno. Ho trovato in tutti i reparti una grande coesione ed un forte senso di appartenenza. Ma la cosa più importante è la disponibilità che ho trovato, e questo mi ha aiutata tanto.”
Carmine: “Il primo giorno in ufficio si è rivelato molto insolito: se, da una parte, i colleghi (per lo meno la maggior parte di essi), seppur in maniera virtuale, li avevo già conosciuti, dall’altra mi sono immerso all’interno di un ufficio nuovo. Ciò che mi ha sorpreso è stato il poter immergermi in prima persona all’interno di un ambiente in cui regna l’idea di gruppo e di famiglia, fondamentale per poter collaborare e cooperare in armonia.”
- Quali obiettivi a breve e a lungo termine ti poni, a pochi mesi dal tuo ingresso in azienda?
Chiara: “A breve termine mi aspetto di crescere e di entrare sempre più nello spirito di Anodica, di fare mie tutte le dinamiche e conoscere sempre meglio il range di prodotti. Nel lungo termine spero di poter diventare un punto di riferimento in modo da realizzarmi dal punto di vista lavorativo garantendo sempre grande professionalità e dedizione.”
Carmine: “Mi prefiggo di poter familiarizzare con il settore, migliorando ed aumentando le mie competenze in quest’ambito. Mi piacerebbe poter essere, un domani, un riferimento per l’azienda, magari per quanto riguarda l’aspetto di modellazione 3D, ambito per cui ho studiato ed imparato molto durante le mie varie esperienze lavorative.”
Paolo Longo, responsabile della progettazione in Anodica
Paolo Longo, ingegnere ambientale, è oggi responsabile della progettazione in Anodica. Nella sua intervista ci racconta il suo percorso di studi e le sue principali esperienze formative. Per concludere, ci fa scoprire il suo ruolo in Anodica e le più grandi sfide che hanno contribuito a sviluppare e ad accrescere le sue competenze.
- Paolo, puoi parlarci della tua formazione? Quali sono state le tue esperienze professionali, prima di far parte del team Anodica?
Paolo: “Mi sono diplomato Perito Elettrotecnico presso l’Istituto Tecnico Itis “Galileo Galilei” di Vittorio Veneto. Il mio percorso di studi è proseguito con la Laurea Triennale in Ingegneria dell’Ambiente e delle Risorse presso l’Università degli Studi di Udine, qui ho potuto affrontare la mia prima “vera” esperienza lavorativa tramite tirocinio (proseguita anche dopo la laurea, per altri due anni) presso il Consorzio di Servizi Idrici del Friuli Orientale. Ho poi lavorato presso uno studio di Ingegneria focalizzata sulla ricerca in ambito meccanico, ho svolto il ruolo di consulente presso un’azienda nel settore delle energie alternative: questa esperienza mi ha dato la possibilità di confrontarmi con altre realtà al di fuori dell’Europa, in particolare in Cina. Prima di entrare in Anodica nel 2015 ho affrontato un’altra esperienza lavorativa presso un’azienda operante nel settore delle schermature solari, in stretta collaborazione con grandi studi di architettura.”
- Qual è stato il tuo percorso in Anodica?
Paolo: “Sono entrato in Anodica in punta di piedi con il ruolo di Progettista e nel corso di questi anni ho potuto sviluppare le mie conoscenze in maniera esponenziale. Ho cercato fin da subito di ritagliare i miei spazi prendendomi delle responsabilità su scelte progettuali e facendo capire la mia voglia di emergere. Ho potuto conoscere tante nuove realtà italiane e non, interfacciandomi direttamente con i clienti, raccogliendo nuove sfide e nuovi spunti di crescita professionale.”
- Quali sono le principali sfide professionali che hai affrontato in Anodica?
Paolo: “Da inizio 2020 sono Responsabile Progettuale in Anodica. È una sfida che mi ha permesso di provare la prima esperienza con un mio team di lavoro. Inoltre, non dimenticherò mai il primo “vero” progetto da seguire come progettista dopo pochi mesi dal mio inserimento, in quanto la fase di ottimizzazione del prodotto è durata quasi sei mesi vista la complessità del prodotto.”
- Come hai contribuito, con le tue competenze, allo sviluppo dei progetti aziendali?
Paolo: “Gli studi affrontati mi hanno permesso di sviluppare la capacità di risolvere eventuali problematiche che possono ostacolare la riuscita di un progetto o di una commessa. La capacità di lavorare in team è un altro aspetto che reputo molto importante per il raggiungimento degli obiettivi, insieme al benessere personale sia fisico che mentale. Inoltre, avere cura dei dettagli e avere ordine e precisione nelle attività che si svolgono rende il successivo lavoro più semplice.”
- Quali consigli ti senti di dare ai nuovi colleghi, che iniziano la loro avventura in Anodica in un momento così delicato e inaspettato?
Paolo: “Alle nuove leve, sia che abbiano esperienze passate oppure no, dico di non fermarsi di fronte alle avversità o alle problematiche. Il futuro, in un momento storico così inaspettato, potrebbe non sembrare roseo, ma con l'aiuto e la collaborazione delle persone che ci stanno a fianco nella vita e nel lavoro, possiamo farlo diventare tale. Un consiglio che ho imparato e che mi sento di dare è quello di “rubare con l’occhio” ossia, imparare sempre da quelli che hanno maggior esperienza di te, raccogliere le critiche ma mai farsi calpestare.
Infine, avere sempre cura dei dettagli, del proprio ambiente di lavoro e avere rispetto delle persone. ”